- Ph. Matteo Suffritti SJ
Se non impugno una spada non posso difenderti, se impugno una spada non posso abbracciarti.
Bleach
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 21,12-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Mi lascio ispirare
Gesù con una certa durezza ci mette davanti quello che attende chi vuole vivere il Vangelo. Si parla di persecuzioni, di tradimenti, addirittura di morte. Di fronte a una situazione così la reazione più evidente è la difesa. Ma Gesù ci dice proprio il contrario: non difendetevi.
Il motivo che sta dietro a questo invito è forse la consapevolezza che la difesa per essere tale deve per forza usare le stesse armi di chi attacca. Si fa perciò il gioco stesso della violenza e pensando di uscirne lo si alimenta.
Pensiamo a tutte le volte che ci provocano su temi di fede o di morale. Queste discussioni diventano sempre delle partite a ping pong, dove ogni osservazione ha lo scopo di fare punto, di spiazzare l’altro. Se ne esce sempre nello stesso modo: nessuno si è mosso dalla sua posizione e si è più tesi, se non più arrabbiati, di come eravamo prima.
Non difendersi significa mettere da parte la spada e lo scudo per lasciar spazio allo Spirito. Ascoltiamolo e lasciamo che parli lui. Potremmo rimanere sorpresi anche noi di quello che diciamo!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa mi dice oggi il Signore?
Quando ho cercato di difendermi senza lasciar spazio al Signore?
Quando la parola di Dio mi ha sorpreso?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
27
Novembre
2019
Lasciare spazio allo Spirito!
commento di Lc 21,12-19, a cura di Leonardo Vezzani SJ