Immagine: El Greco (1541-1614), Veduta di Toledo, 1610 c. -
Il Regno verrà con il fiorire della vita in tutte le sue forme.
Giovanni Vannucci
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 21,5-11)
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Mi lascio ispirare
Lo splendido tempio erodiano è allo stesso tempo il culmine e il limite della Gerusalemme terrestre: il culmine, perché le belle pietre e i doni votivi che lo adornano sono quanto di meglio gli uomini possono offrire al Signore; il limite, perché l’esistenza di questo spazio sacro, separato, certifica che il resto della città è profano e Dio non vi regna ancora senza opposizioni. Il regno di Dio si attua quando il tempio di pietra crolla e lascia il posto al tempio di carne: il corpo di Cristo, le cui membra – i fedeli – sono pietre vive di un edificio spirituale, la Chiesa, che abbraccia tutta la città e non più solo una sua parte.
I discepoli, comprensibilmente, bramano un segno che annunci il prima possibile la fine della Gerusalemme terrestre e l’avvento della Gerusalemme celeste. Ma il Maestro li sconcerta e spiega loro che il regno di Dio non si attua pacificamente, né immediatamente: non è subito la fine. Prima occorre che le membra seguano il destino del capo e vincano con lui le tentazioni del principe di questo mondo, che muove guerra al re legittimo e tenta di usurparne il trono presentandosi sotto le sue spoglie.
Manifestazione dello scontro fra il Regno dei cieli e il regno di questo mondo sono sia le guerre esterne, cioè le persecuzioni, sia le rivoluzioni interne. Ma come i discepoli non dovevano compiacersi della solidità del vecchio tempio di pietra, così non devono essere terrorizzati dalla debolezza del nuovo tempio di carne: le potenze degli inferi non prevarranno.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando entro in chiesa, qual è la mia reazione di fronte alla bellezza delle pietre?
In che modo aspetto il ritorno del Signore, mentre infuriano guerre e rivoluzioni?
Per quale regno sto combattendo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
26
Novembre
2019
Regno contro regno
commento di Lc 21,5-11, a cura di Pietre Vive (Roma)