Ph. Up, Pixar -
Ogni cosa ha un suo prezzo
e nessuno lo sa
quanto costa la mia libertà
Edoardo Bennato, Venderò
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 19,45-48)
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
Mi lascio ispirare
La casa: il luogo da cui partiamo per affrontare le nostre giornate, il luogo in cui torniamo stanchi dalle nostre avventure, il luogo in cui ci rifugiamo per riposarci e trovare pace. La casa diventa allora non solo il luogo fisico in cui abitare, ma anche tutti quegli spazi dove la nostra vita si ristora, dove trova le energie per ripartire, dove sa che sarà accolta quando deve ritornare.
Spazi di cui abbiamo un bisogno primario, proprio come quello di una casa, e che a volte capita invece di trascurare presi dalla frenesia delle cose da fare, da finire, da sistemare. Anche i momenti più sacri diventano allora luoghi di compravendita, di produzione, di mercanzia: tutto è subordinato alla logica della produzione e del consumo, di un mercato perenne che ci chiede di avere di più, di fare di più, di valere di più, anziché di essere.
Per Gesù quel luogo coincide con il tempio, il luogo della preghiera: è da lì che parte la vita, e da lì che la vita trova il suo senso e la sua forza, e tutto ciò non ha prezzo. Gesù viene allora a insegnare nel tempio, anche se è assediato dai mercanti, anche se vogliono mettere a tacere le sue parole e farlo morire; lui continua a parlare al tempio dei nostri cuori a prescindere da tutto questo, ogni volta che vorremmo tornarci.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Dove riesco a trovare il mio spazio di sacralità e di vita, la mia casa?
Cos’è che non mi permette di mettermi in ascolto?
Dove sento che mi sto vendendo, che sto prestando più attenzione all’avere che all’essere?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
22
Novembre
2019
Questa casa non è un albergo
commento di Lc 19,45-48, a cura di Caterina Rapini