No I don’t want a battle from beginning to end,
I don’t want a cycle of recycled revenge,
I don’t want to follow death and all of his friends.
No, non voglio una battaglia dall’inizio alla fine,
non voglio un ciclo di vendette riciclate,
non voglio seguire Morte e tutti i suoi amici.
Coldplay, Death and all of his friends
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 17, 1-6)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi! Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai». Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe».
Mi lascio ispirare
Signore, sei proprio tu? Sei tu che dici sia meglio appendere una macina al collo e buttare in mare colui che dà scandalo? Quanto dure mi suonano queste parole, quasi mi sorprendo siano le tue. E mi spaventano, mi fanno paura, poiché immagino me in quella situazione. Vedo le mie fragilità e so che non sono immune al male.
Ma ora lo vedo, sei tu, ti riconosco. Sei indignato perché non sopporti il perpetuarsi del peccato del mondo, il continuo ripetersi del male anche sugli indifesi. Ti fa male, fai fatica a stargli davanti. Ma sai che non si può evitare, non senza privare l’uomo della libertà che gli permette di amarti. E perciò è attraverso (e non a discapito del)la nostra natura che il tuo tocco viene a salvarci.
Sai bene, perché lo vivi sulla tua pelle, che l’unico modo efficace per andare incontro a quest’uomo e sanare le sue ferite è perdonarlo. Continuare a guardarlo col tuo sguardo; spegnere quel male nell’amore. Una scelta che comporta il coraggio di rischiare di soffrire.
Anche guardando colui che è consapevole di aver compiuto il male, non puoi fare a meno di vedere quella scintilla d’amore che riluce nei suoi occhi.
Sai, tutto questo un po’ lo capisco. Forse perché Tu sei un po’ come me. Forse perché anche io sono un po’ come te… fa’ che allora io sia più come Te.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando hai sentito durezza nelle parole di Gesù? Quali paure e sentimenti mettono in luce?
Quali sentimenti ti impediscono di perdonare? Cosa li genera?
In che occasione ti sei sentito guardato con un amore che hai pensato di non meritare?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Novembre
2019
Come Te
commento di Lc 17, 1-6, a cura di Ettore Di Micco