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Invisibile, buia nel buio
non prego e sono preghiera.
Chandra Livia Candiani
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 18,1-8)
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Mi lascio ispirare
Una vedova e un giudice. Una donna che ha subito un’ingiustizia e un giudice che non vuole farle giustizia. Sono i termini di paragone usati da Gesù per definire la densità dell’attesa di Dio. C’è un dato: Dio sembra tardare, a volte ci risulta persino difficile credere che agisca per noi qui ed ora; a volte sembra addirittura assente, il buio sembra avvolgere le nostre vite, e il cielo sembra muto, privo di ogni presenza. Nessuno risponde. Come il giudice, e come il giudice anche Dio ci sembra ingiusto.
Gesù invita invece alla perseveranza nella preghiera, a non desistere, per preparare il cuore ad accogliere Dio quando verrà. E potrebbe essere adesso. La fede è un dono, la preghiera non è altro che lo Spirito che grida in noi “Abba-Padre”. Ma comporta anche una parte, che è tutta nostra, di lotta, di combattimento.
È la parte della perseveranza, della fedeltà quando tutto intorno sembra venire meno. L’attesa di Dio non è colmata da questo sforzo, ma tale sforzo può permettere di preparare un cuore libero, disponibile e forte per accoglierlo.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale ingiustizia sento di vivere in questa fase della mia vita?
Ho fiducia che l’attesa di Dio si colmerà, anzi è già colmata?
In quale occasione la relazione col Signore mi è sembrata inaridirsi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Ottobre
2019
Pregate incessantemente!
commento di Lc 18,1-8, a cura di Michele Papaluca SJ