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E tu mi vieni a cercare.
E anche se non mi trovi
tu non ti arrendi
perché magari è soltanto
che mi hai cercato nel posto sbagliato.
Niccolò Fabi, Facciamo finta
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 11,5-13)
In quel tempo, Gesù disse ai discepoli: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
Mi lascio ispirare
Il dono di Dio esige una fede sfacciata, una sfacciataggine che fa credere che il sonno dell’amico è il luogo stesso in cui la mia richiesta può essere esaudita. Il pane cercato fino a essere sfacciati è immagine dell’eucaristia, sfacciataggine somma dell’amore di Dio che vuole darsi a me, nel Figlio. Questo suo amore è colto solo da una fede che non viene meno neppure davanti alla prova, al rifiuto, alla croce.
Per questo veniamo esortati a chiedere, a desiderare in grande per ricevere ciò che lui ci ha già dato nel pane: lo Spirito Santo. Non perché lui ignori o trascuri il mio bisogno, ma perché il dono può essere ricevuto solo da chi lo desidera. Se lui apparentemente tarda nel dare, è solo perché il mio desiderio cresca. Se ho bisogno dei suoi doni, è perché sono innanzitutto e soprattutto bisognoso di lui. Così si passa dai bisogni che ho al bisogno che sono.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando la mia fede ha il coraggio di essere sfacciata?
Quali desideri abitano il mio cuore?
Dove vorrei essere condotto dai desideri del mio cuore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
10
Ottobre
2019
Un amore sfacciato
commento di Lc 11,5-13, a cura di Milena Acquafredda s.a.