- Il Re leone, Disney
I bambini sono come i marinai: dovunque si posano i loro occhi, è l’immenso.
Christian Bobin
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 18,1-5.10)
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
Mi lascio ispirare
Uno sguardo reciproco è l’invito che ci viene posto. Con-vertirsi, ritornare cioè a guardarsi l’un l’altro, e, oltre questo, farlo come lo fanno i bambini, con lo stesso stupore e meraviglia, con la stessa curiosità e franchezza.
Lo stile del bambino è lo stile del più debole, di chi ha bisogno di essere guardato, di colui che ha talmente fame di vita che si nutre guardando. Il bambino è il grande perché è colui che sa ricevere e, così facendo, si dà.
Chi accoglie il bambino allo stesso modo è grande perché sa dare cura e lascia che la propria speranza, la propria fiducia e il proprio amore siano arricchite dalla bellezza del bambino.
Dunque alla fine più grande è la bellezza di uno sguardo reciproco di vita e di accoglienza, il ritorno ad apprezzare le cose semplici, quotidiane e in queste tornare a vedere le persone e sé stessi in questa semplicità e bellezza.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ho dimenticato lo sguardo del bambino che è in me?
Con quale sguardo guardo l’altro?
Come cambia il mio sguardo davanti al bambino?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
2
Ottobre
2019
Vivere l’insperato
commento di Mt 18,1-5.10, a cura di Rete Loyola (Bologna)