Ph. Verena M. -
Per giungere a ciò che non sai, devi passare per dove non sai.
San Giovanni della Croce.
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 9,7-9)
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
Mi lascio ispirare
Perché cerchiamo di vedere Gesù? Perché vogliamo trovarlo? Erode non sa che cosa pensare. C’è in fondo timore, insicurezza, mancanza di un punto fermo. E, se da una parte ciò che sente dire su Gesù non è possibile, dall’altra non vuole che sia possibile, perché allora sembrerebbe perdere ogni potere. Può darsi che la volontà di vedere il Signore sia sottomessa alla volontà di dominio di una mentalità che mi rende schiavo delle idee che ho di me stesso.
Voglio scoprire chi è il Signore per rafforzare il mio ruolo nel mondo, oppure per essere il primo ad adeguarmi a lui, o forse per avere qualcosa con cui assicurare la mia vita. La domanda su chi sia Gesù qui viene posta senza uscire dall’autoaffermazione, e da qui vengono la confusione, la paura, la paralisi.
Negli accadimenti di oggi, Gesù sembra essere assente. Ma sarà proprio lui a porre la domanda ancora più fortemente. E sarà sempre lui che, prendendo l’inquietudine più profonda del nostro cuore, chiederà ad ognuno di noi una risposta. E ogni risposta che gli diamo la prende su di sé, la illumina di un’altra prospettiva e le conferisce pienezza.
Ecco l’invito del Signore ad offrirgli il nostro sguardo da schiavi, perché sia trasformato, per rovesciare la logica dell’incontro: dalla paralisi all’offerta di sé, dalla nostra volontà di vedere all’accoglienza della sua rivelazione, dal timore alla fiducia.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Chi ho detto, a me stesso o agli altri, che sia Cristo?
Chi non voglio che sia Cristo per me?
Da cosa desidero Cristo che mi salvi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
26
Settembre
2019
Sguardo liberato
commento di Lc 9,7-9, a cura di Pietre Vive (Roma)