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“Ohana” significa famiglia e famiglia vuol dire che nessuno viene abbandonato o dimenticato.
Lilo & Stitch
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 8,19-21)
In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti». Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».
Mi lascio ispirare
Ci risiamo. Era già successo, quando Gesù era ancora bambino. Se n’era rimasto al tempio senza dire nulla i genitori che, pre-occupati (quelle pre-occupazioni classiche da genitori impegnati a prendersi cura di un figlio) lo cercavano. Trovatolo, con candore deciso disse loro “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi [senza pre] delle cose del Padre mio?”.
Sono passati gli anni e di nuovo Gesù, figlio e fratello, di nuovo in pubblico, di nuovo in mezzo alla folla, sembra voler fare spazio fra lui e la sua famiglia. “Ho altro da fare, ho altre persone di cui occuparmi, ora” aggiungiamo noi. “Con tutto quello che abbiamo fatto per te, ora che vogliamo vederti, vogliamo stare con te, tu non ci consideri”, sembra poter essere la risposta di Maria, una risposta umana e istintiva. È difficile sciogliere i lacci, lasciare chi amiamo libero.
Ma è questa la logica d’amore che ispira tutto il Vangelo. È vero, questo figlio, ora adulto, si allontana: si mette in cammino, va per il mondo, ha delle cose di cui occuparsi, persone da incontrare, accogliere e guarire. Ma, questo non significa dimenticarsi del resto della famiglia: significa allagarla.
Che siamo tutti – nessuna pecorella esclusa – figli amati, ce lo ha già detto. Oggi Gesù ci dice che possiamo essere anche madre, padre, fratello e sorella. Questa è la famiglia di chi ascolta e mette in pratica il Vangelo: ciascuno è libero di farne parte o meno, ma nessuno viene lasciato indietro.
Basta stringersi un pochino e sul palmo di Dio ci stiamo tutti.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Nelle nostre relazioni, quali lacci fatichiamo a sciogliere?
Quale famiglia sto costruendo? È una famiglia in cui si ascolta e si pratica il Vangelo?
Riguardando alla mia storia: quando mi sono sentito figlio amato? Quando madre o padre?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
24
Settembre
2019
Famiglie allargate
commento di Lc 8,19-21, a cura di Francesca Carraro