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Questo è il luogo che Dio ha scelto per te; questo è il tempo pensato per te.
Tutto è possibile, G. Pilli
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 25,1-13)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».
Mi lascio ispirare
Cammino nella notte silenziosa, fuori dalle mura spesse e salde. Un grande silenzio mi circonda, non sento nemmeno i passi delle sorelle che so aver accanto a me: c’è solo un vento fresco e lieve ad accompagnarci. Cammino con lo sguardo fisso avanti, verso una porta bellissima e bianca che ora non vedo, ma so risplenderà nella notte. Tra le mani, tenuta vicino al cuore, una lampada piccola, leggera e dell’olio ambrato. Non serve altro per venirti incontro, Signore mio: solo una luce di attesa, una luce nel cuore tesa verso di Te.
Tra i campi profumati d’estate, mi siedo: la luce veglia piccola ma forte accanto a me. E attendo vuota di se, di ma, di paure e aspettative: c’è spazio solo per il silenzio colmo di gioia e pace. Attendo il tuo arrivo, Signore mio. Non ho paura che non arriverai: tu mantieni ogni promessa. Non temo l’attesa: è spazio donato per ascoltare l’arrivo dei tuoi passi, per essere pronta all’incontro con te. Attendo serena, nella notte di lampade ad olio, stelle sulla terra.
Le porte si aprono, il mio cuore si riempie di gioia e la luce si irradia in ogni angolo: non c’è più buio, ora. Tu, sposo perfetto, cammini verso di noi, verso di me. Mi alzo, la lampada ben salda tra le mani e ti sorrido: è tempo di andare, è tempo di camminare con te. E con te cammino, oltre quella porta bianca, lungo una strada nuova, a misura dei miei passi, dove la lampada non serve più: tu sei con me, Signore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come vivi l’attesa della strada per te?
Per chi oggi accendi una lampada ad olio?
Dove attendi il tuo sposo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
30
Agosto
2019
Non temo l’attesa
commento di Mt 25,1-13, a cura di Martina Pampagnin