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Solo quando ci si riconosce sottomessi alla legge di Dio, si può finalmente parlare anche della grazia.
Dietrich Bohnoeffer
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 19,23-30)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi»
Mi lascio ispirare
In un tempo come il nostro di passioni tristi o grigie, secondo i gusti e le interpretazioni che più piacciano, Matteo ci ricorda che la salvezza è questione di cuore. Gesù non compie un discorso sociologico o economico, non dice ai suoi discepoli che la ricchezza sia un male o addirittura che le relazioni familiari siano un disvalore.
Ricorda che ciò che abita il cuore dell’uomo lo domina: il denaro e tutto ciò che esso rappresenta (successo, potere, capacità di acquisto persino della felicità) si impossessano dell’uomo e lo fanno vivere nell’illusione della libertà, e persino le relazioni più belle possono trasformarsi in prigioni.
Gesù e la sua Buona Notizia sono, invece, ospiti del cuore umano e lo liberano dalle passioni tristi o grigie o buie e cieche che siano. Ai discepoli Gesù propone di lasciare il vacuo che imprigiona per avere l’unico che conta e salva, Se stesso. È come se dicesse: “cambiate di passioni! Cambia il tuo cuore, perché solo un cuore trasformato da me trasformerà il mondo”.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale o quali passioni abitano il mio cuore? Qual è il mio primo pensiero del mattino e quale l’ultimo prima di dormire?
Cosa ho lasciato o sono ancora chiamato a lasciare per amare e seguire di più Gesù?
Quale passione disordinata mi fa dimenticare Dio e i fratelli e le sorelle?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Agosto
2019
Quale passione salverà il mondo?
commento di Mt 19,23-30, a cura di Michele Papaluca SJ