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Ma i semi sono invisibili. Dormono tutti nel segreto della terra finché a uno di loro non piglia il ghiribizzo di svegliarsi. Allora si stiracchia e fa spuntare timidamente verso il sole uno splendido, innocuo germoglio.
Antoine de Saint-Exupéry
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 13,18-23)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
Mi lascio ispirare
Gesù si trova presso il lago di Tiberiade e, a causa della folla, è salito su una barca; allontanatosi dalla riva ha proclamato alla folla la parabola del seminatore.
Subito dopo, racconta Matteo, alcuni discepoli si avvicinano al Maestro, chiedendo spiegazioni. Sembra quasi che la parabola appena narrata prenda forma concreta nella narrazione evangelica: in molti infatti hanno sentito quanto Gesù ha raccontato, ma solo i discepoli avranno modo di capire fino in fondo.
I semi che cadono sulla strada rappresentano la parola di Parola di Dio che giunge all’orecchio di chi non la comprende. Come un seme su di una strada non può attecchire, la Parola non porta frutto, se chi l’ascolta ha il cuore indurito – e quindi il Maligno non ha difficoltà a portarla via, così come gli uccelli non ne hanno a mangiare i semi sparsi per la strada.
Fra quanti accolgono la Parola di Dio vi sono però persone che non sono capaci di darle la giusta priorità. Ecco allora il terreno sassoso, che rappresenta il cuore incostante: alla presenza di una difficoltà, la Parola di Dio viene accantonata: ha dato frutti, certo, ma sono frutti che non hanno radici, e che facilmente disseccano. Ecco i rovi, che rappresentano le preoccupazioni mondane, come il successo e la ricchezza che, se messi al primo posto, soffocano i frutti della Parola di Dio.
È nel terreno fertile, nei cuori di chi è disposto ad accogliere la Parola, a seguirla con costanza e a metterla al primo posto, che essa produce frutti veramente abbondanti.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che occasione ho sentito di aver aperto il cuore alla Parola?
In che luogo della mia vita avrei bisogno di una maggiore fedeltà alla Parola?
Il mio cuore è terreno fertile? Quanti e quali frutti vi genera la Parola di Dio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
26
Luglio
2019
Il cuore e la Parola
commento di Mt 13,18-23, a cura di Pietre Vive (Roma)