-
We’re paying with love tonight:
it’s not about the money,
we don’t need your money,
we just wanna make the world dance!
Forget about the price tag!
Stanotte paghiamo con l’amore:
nulla a che vedere col denaro,
non abbiamo bisogno del tuo denaro,
vorremmo solo far danzare il mondo!
Dimenticati dell’etichetta col prezzo!
Jessie J - Price Tag ft. B.o.B
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 9,9-13)
In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Mi lascio ispirare
Quante persone passavano ogni giorno davanti al banco dove Matteo era seduto? Quanti vedevano in lui qualcosa di diverso da un pubblicano, da taluni odiato, da altri disprezzato? Proprio di fronte a questo banco Gesù si ferma, chissà quale sarà stato lo stupore di Matteo! A differenza degli altri Gesù lo guarda e vede un uomo, un uomo con la sua storia, fatta di doni, ferite, decisioni sbagliate ed errori. Vede soprattutto quello che Matteo può ancora divenire, perché la sua vita non è una battaglia persa, non è un capitolo ormai chiuso, soprattutto non può essere imprigionata per sempre in un’etichetta: “è un pubblicano e peccatore!”, come dicono i farisei.
Quando ci lasciamo toccare e rinnovare dallo sguardo di Gesù e dal suo amore misericordioso, che cura, riconcilia e rialza, allora avviene il miracolo di un nuovo inizio. Allora si può rispondere subito e senza timore all’invito di seguirlo come discepolo, lasciando il banco dove si è seduti e aiutando ad altri a fare lo stesso cammino, perché il suo amore fa uscire dall’isolamento per entrare in una comunità più grande.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che occasione sono stato guardato come Matteo? Che cosa è accaduto?
Da quale banco delle imposte (cioè le situazioni che vivo) sento che sono chiamato ad alzarmi, perché mi imprigiona?
Quando, pensando a me stesso o a chi conosco, sono riuscito a superare i miei pregiudizi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
5
Luglio
2019
Via le etichette!
commento di Mt 9,9-13, a cura di Giuseppe Riggio SJ