Oil painting by Laurel Havir Porter -
Lasciate che la vostra religione sia meno di una teoria e di più di una storia d’amore.
G. K. Chesterton
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 9,1-8)
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
Mi lascio ispirare
Agli occhi degli scribi, Gesù bestemmia perché si arroga il diritto di perdonare i peccati, chiamando “figlio” il paralitico. E’ inconcepibile che questo Gesù, una persona in carne e ossa come me, assuma su di sé lo stesso potere di Dio. Come se facesse da tramite per lui. Inaudito! Eppure sì, noi abbiamo questo potere, quello di lasciare che l’amore di Dio tocchi e risani chi ne ha bisogno.
Sbarrare e precludere questo flusso d’amore è il vero peccato, perché ci fa vivere in modo meschino, continuamente difendendo e attaccando l’altro. E sì, abbiamo anche questo potere. Il potere di lasciare l’altro nella sua miseria. E’ molto più comodo giudicare, criticare, scandalizzarci o inorridire davanti alle mancanze dell’altro. Ci fa sentire dalla parte giusta. Ci sembra che con questo atteggiamento possiamo accampare meglio il nostro diritto di essere salvati prima dell’altro.
Il giudizio degli scribi, in realtà, rivela il bisogno di rivendicare la loro autorità sul popolo. Sono loro i legittimi custodi dei pensieri di Dio! Gesù, d’altro canto, rovescia il rapporto tra religione e dimensione spirituale, proponendo un’autorità che si basa sulla auto-credibilità dei suoi gesti, piuttosto che l’estrinseca attestazione della legge: è l’esperienza che la persona vive a plasmare la sua immagine di Dio e quindi il suo atteggiamento di fronte al mondo. Le folle se ne accorgono e danno gloria. Anche per gli scribi è l’opportunità di aprire il cuore alla novità che stanno vedendo accadere sotto i loro stessi occhi. Anche per loro c’è possibilità di conversione. E così pure per noi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Con quale sguardo stai guardando il mondo oggi?
Se stai giudicando, quale tuo diritto vuoi rivendicare?
Se ti trovassi nelle condizioni dell’altro, continuerebbe a valere la tua pretesa?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
4
Luglio
2019
Convertirsi dalla religione
commento di Mt 9,1-8, a cura di Flavio Emanuele Bottaro SJ