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La vita si ascolta così come le onde del mare... Le onde montano... crescono... cambiano le cose... Poi, tutto torna come prima... ma non è più la stessa cosa...
Alessandro Baricco
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 8,23-27)
In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva. Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia. Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».
Mi lascio ispirare
Nel movimento frenetico dei discepoli spaventati che cercano riparo, il sonno pacifico del loro Maestro sembra qualcosa di completamente fuori posto. La calma di Gesù, infatti, è divina. Completamente fiducioso nell’amore del Padre, egli dorme nella tempesta e tra gli scossoni delle onde, libero da ogni paura, libero di fare solo ciò che sente come la volontà di Dio, sicuro che è l’unica che lo proteggerà sempre.
Quando i discepoli lo svegliano, non si arrabbia perché lo hanno svegliato, ma subito pone loro una domanda importantissima, che rivolge sempre a tutti noi per farci andare in fondo al nostro mare, oltre le onde della superficie e delle preoccupazioni quotidiane, a cercare quel nucleo di acque calme che sorregge l’oceano. È la nostra poca fede che ci fa stare in superficie, ma come fare ad esplorare se hai paura di affondare? Quante volte nella vita, superiamo tempeste che ci sembravano insuperabili, ostacoli che ci sembravano insormontabili? Arriva sempre la bonaccia, e noi siamo sempre sorpresi.
Ma cosa facciamo noi quando qualcun altro ci dice di essere in acque tempestose? Gesù ci insegna che prendere sul serio le paure e le ansie delle persone amate è la via dell’amore; che bisogna spingere sì le persone verso la profondità d’animo, ma che allo stesso tempo bisogna aiutarle a calmare le acque, i pensieri frenetici; quello che possiamo fare è essere i loro campioni, aiutarle materialmente nei limiti delle nostre forze, e rendere i loro ostacoli meno minacciosi, se a noi non fanno paura. Allora, forse, quando sarà il nostro turno di stare tra le onde, saremo più pronti a chiedere a nostra volta un aiuto per vincerle.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione sono andato a fondo nelle mie paure?
Quali sono le onde e le tempeste che mi fanno chiedere aiuto al Signore?
Come reagisco alle “onde” degli altri? Le minimizzo o le prendo sul serio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
2
Luglio
2019
Tra quiete e tempesta
commento di Mt 8,23-27, a cura di Gloria Ruvolo