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Vivi, sono io il tuo testimone adesso, vivi,
prendi tutto il tuo fiato, i tuoi giorni, il tuo tempo.
Renato Zero
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 21,20-25)
In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?». Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.
Mi lascio ispirare
Non basterebbe il mondo intero a contenere tutti i libri del racconto dell’Amore di Dio per l’uomo, tanto infinitamente è grande.
Molto spesso ci viene più facile confrontarci fra di noi, guardare l’altro e chiedersi, timorosi, cosa il Signore ha donato a lui invece che a noi. In questo risuona la voce di Gesù: “A te che importa? Tu seguimi”. Questo è l’invito a rasserenarsi, perché viene lo Spirito su ciascuno di noi, con i suoi carismi, a donare pace perché il nostro cuore non sia turbato.
Impariamo da Giovanni a posare con tenerezza il nostro capo sul cuore di Gesù per attraversarlo e da lì diventare sereni annunciatori della buona notizia che rende piena e vera la nostra vita. Chiediamo allo Spirito di illuminare le nostre menti e aprire i nostri cuori perché sappiamo stupirci e riconoscerlo come signore della Vita che continuamente opera meraviglie nella storia dell’uomo e, quindi, essere testimoni del Risorto, testimoni della Verità, testimoni dell’Amore infinito.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che occasione ho colto nell’altro la testimonianza dell’amore di Dio?
Quando ho sentito rivolte proprio a me le parole di Gesù “A te che importa? Tu seguimi”?
Cosa racconta la storia dell’amore di Dio per me?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
8
Giugno
2019
Testimoni della Verità
commento di Gv 21,20-25, a cura di Marco Ruggiero