ph. Ewapix -
Il desiderio di una comunione con Dio è deposto nel cuore umano da tempo immemorabile. Il mistero di questa comunione raggiunge ciò che è più intimo, la profondità stessa dell’essere.
frère Roger Schutz, Taizé
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 6,35-40)
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Mi lascio ispirare
Chi ha lo stomaco pieno non cerca da mangiare e da bere, si alza da tavola appesantito, tendenzialmente non si muove molto e non riesce a tenere gli occhi aperti.
Il pane della vita, che è Gesù stesso, non ci appesantisce, ma ci rende leggeri, liberi dalle fatiche del cuore, dalle paure che bloccano, immettendoci in un circolo dinamico di grazia che ci accompagna alla vita eterna.
Credere è mettere nelle sue mani le nostre ansie e preoccupazioni – che riempiono lo stomaco e non il cuore. Credere è allenarci a contemplare la sua luce e la sua bellezza e accogliere il dono gratuito della pienezza della felicità, desiderio di vita che ci indica la sua infinita Bontà.
Chiediamo al Signore Risorto di aiutarci a tenere aperti gli occhi e le orecchie del cuore per lasciarci così modellare con fede dal suo sguardo d’amore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che situazioni mi sento appesantito e fatico ad avere fame della volontà di Dio?
Quando mi sono lasciato modellare dal suo sguardo d’Amore?
In che misura sono disposto ad allineare i miei desideri con i suoi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
8
Maggio
2019
Fame di Te
commento di Gv 6,35-40, a cura di Marco Ruggiero