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Chi ha fame abbia del pane! Chi ha del pane abbia fame di giustizia e di amore.
Abbé Pierre
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 6,30-35)
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Mi lascio ispirare
Il bello del Vangelo – ed è forse la prima buona notizia – è che Gesù non perde mai pazienza. Si prende sempre il tempo di rispondere alle nostre domande, di mostrarci la strada, di spiegarci la vita. Possiamo sentire il suo amore attraverso questa cura, quest’attenzione.
La seconda buona notizia del giorno è che Gesù non si lascia ingabbiare dai nostri bisogni, dal nostro passato: rimane un uomo libero che porta in sé una risposta per ognuno di noi. Ci spiega ancora una volta che essere figli di Dio è più importante di ogni miracolo. Sono le relazioni che contano, la libertà che passa da un uomo all’altro, spalancando le porte del nostro cuore. Gesù ci ricorda anche la provenienza dei doni vitali che riceviamo: siamo anche noi figli di Dio, è lui che ci nutre, come una madre.
Bisogna a questo punto chiederci di cosa abbiamo fame, di cosa vogliamo essere nutriti, saziati-
Essere sazi non perché abbiamo mangiato tanto o troppo all’ultimo pasto, ma perché abbiamo ricevuto Cristo, che sazia le nostre paure con il suo amore. Essere sazio vuol forse anche dire avere i primi bisogni vitali coperti, aver ricevuto l’energia sufficiente non solo per sopravvivere ma vivere in pienezza, con energia positiva, per andare avanti sul lungo cammino della nostra esistenza e aprirci alle persone che incrociano questa strada.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale paura si nasconde dietro il mio bisogno di essere rassicurato da un segno?
In che occasione ho sentito il mio cuore sazio?
Quale segno voglio chiedere al Signore oggi? Di che pane vorrei essere nutrito?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
7
Maggio
2019
Pane che nutre il mio cuore
commento di Gv 6,30-35, a cura di Virginie Kubler