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La ricchezza vera di un uomo sono i suoi figli.
Francis Ford Coppola
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 14,6-14)
In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
Mi lascio ispirare
Mostraci il Padre e ci basta! Filippo esprime la richiesta che abita dentro il cuore di ciascun essere umano: mostraci un volto di un Dio che sia padre, non abbiamo bisogno di altro. Il nostro desiderio più profondo è quello di scoprire le nostre origini, da dove veniamo e verso dove andiamo.
Affermare che Dio è padre non è cosa da poco: significa riconoscere un legame originario tra la sua divinità e la nostra umanità: un legame che fa essere Dio solo nel momento in cui l’uomo si riconosce come suo figlio. Dio ha legato in modo indissolubile la sua esistenza a noi. La nostra piena umanità, giocata nell’amore tra libertà e gratuità, custodisce la sua divinità. Ogni nostro gesto carico di umanità racconta la sua gloria nel mondo.
In Gesù il mistero diventa addirittura scandaloso perché rovescia i termini: la sua umanità rivela la nostra divinità. Il suo modo di essere uomo ci mostra che anche noi possiamo essere dei. I discepoli faticano a seguire Gesù su questo punto. E anche noi facciamo fatica…Che Dio sia padre può anche essere, che noi siamo figli è molto più difficile da credere.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ti sei sentito realmente figlio?
Quali qualità ti rendono autenticamente umano?
Quali tuoi gesti nel quotidiano custodiscono la gloria di Dio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Maggio
2019
Noi, figli di Dio
commento di Gv 14,6-14, a cura di Flavio Emanuele Bottaro SJ