Pietra dello scandalo – Loggia del Mercato Nuovo, a Firenze -
Bonorum cessio culo nudo super lapidem.
(Cessione delle proprietà con sedere nudo sopra la pietra.)
[da qui l’espressione “che (botta di) culo”]
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 13,54-58)
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Mi lascio ispirare
Lo stupore, il senso di scandalo, il disprezzo sono gli stati d’animo che si possono provare dinanzi ad un debitore fallito, dinanzi a quel lavoratore che non è in grado di adempiere ai propri doveri, dinanzi ad un uomo caduto in disgrazia per aver sopravvalutato se stesso e sottovalutato la situazione.
Ecco l’immagine che Gesù trasmette in patria: ci si aspetta il figlio di un umile falegname, di un artigiano, il ragazzino che si è visto crescere in bottega, sotto lo sguardo di una madre saggia, e ci si ritrova invece dinanzi ad un giovane uomo che parla tra i sapienti, al cospetto degli anziani, padrone di un linguaggio non proporzionale alla sua provenienza, detentore ed istruttore di concetti che i suoi pari hanno da sempre imparato a memoria, senza osare rielaborare o discutere.
Nell’epoca romana, secondo l’istituto della manus iniectio (una delle leggi delle XII tavole) il debitore fallito veniva messo alla mercé del creditore, che poteva ucciderlo o ridurlo in schiavitù; in seguito tale norma fu sostituita dall’uso secondo cui il debitore poteva essere liberato da questo stato, “accomodandosi” a natiche nude su una pietra detta “dello scandalo” e di là dichiarando pubblicamente di cedere tutti i propri beni. Da quel momento, sebbene umiliato, non era più perseguibile per il proprio debito.
Dio si fa uomo in Gesù – e mediante Gesù rimette ogni nostro debito, liberandoci anzitutto dalle aspettative degli altri, della nostra provenienza. Lo fa annunciando la parola nel tempio, continuando la professione del padre, scolpendo e intagliando il nostro sentire.
Egli sa distinguere la provenienza, che è data, dall’appartenenza, che è scelta: quest’ultima è la misura che realizza quello che siamo, il nostro lavoro, le nostre aspirazioni, il modo di ascoltare e accogliere l’altro, donandoci per quello che siamo.
Lasciamo che Gesù sia la nostra pietra dello scandalo.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali debiti desidero mi vengano rimessi?
A cosa o a chi scelgo di appartenere?
Quando ho provato stupore, scandalo e disprezzo nei confronti di qualcuno che mi aspettavo diverso? Cosa posso imparare da quella persona?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
1
Maggio
2019
La pietra dello scandalo
commento di Mt 13,54-58, a cura di Mounira Abdelhamid Serra