Aleksandr Andreevič Ivanov -
L’amore non si spiega, fa girare il mondo
e poi se non c’è diventa tutto inutile.
Non puoi farne a meno mai.
Sergio Cammariere
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 20,11-18)
In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
Mi lascio ispirare
Spesso confondiamo per amore le voglie del momento, le nostre dipendenze affettive, o le attrazioni che proviamo e spinti da questo crediamo di amare.
L’amore autentico è frutto di una scelta carica di passione, di dedizione, di profondo e autentico desiderio. Amore autentico è quando la presenza dell’altro è scomoda e tu vorresti scappare via ma nonostante tutto resti lì al suo fianco. Amore autentico è quando comprendi che senza l’altro puoi vivere bene e nonostante questo vuoi per sempre essere con lui/lei.
Anche quando è autentico il vero amore può restare seppellito sotto le macerie di qualche tragedia, di un fallimento ed è facile pensare che tutto sia finito, che non ci sia rimedio se non quello di onorare un morto e piangere, di metterci una pietra su. Quando si è chiusi in questo lutto, con lo sguardo fisso sulla parola fine non si riesce più a riconoscere che l’amore non li può rinchiudere in una tomba, non esiste la tomba dell’amore.
Tutta la vita di Gesù ci parla di un amore autenticamente vissuto per gli uomini e per Dio fino all’estremo. Nessuna tomba lo può trattenere perché l’amore è più forte della morte. Quando arriviamo a dire a qualcuno «Ti amo» stiamo dicendo «io voglio che tu viva per sempre», «io mi impegno, sono pronto a dare la mia vita perché tu viva per sempre».
Può sembrare banale ma resta autentico: la nostra vita assume il suo senso più pieno solo nell’amare e nell’essere amati, e tutti desideriamo un amore capace di farci sentire che la nostra vita non avrà fine.
Maria non comprende tutto questo, si ferma al semplice dato di fatto, alla superficie delle cose, non va in profondità, non riesce a cogliere ciò che gli eventi le stanno comunicando. È convinta che quella tomba sia la fine di tutto, che il dolore sia troppo grande per essere colmato, e quindi decide che è meglio piangere un morto.
Gesù le va incontro e la invita a un’autentica conversione, a girarsi e guardare verso la vita, verso l’amore e non più verso la tomba… e solo sentendosi chiamare per nome dall’amore le si apriranno il cuore (tomba ancora sigillata) e gli occhi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Mi capita di confondere l’amore vero con il piacere del momento o attrazioni che provo?
Sono capace di dire «ti amo» senza permettere a nulla di soffocare questo amore?
Di quali conversioni sento il bisogno in questo tempo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Aprile
2019
L’amore non finisce!
commento di Gv 20,11-18, a cura di Claudio Rajola SJ