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Dio ha creato ciascun essere umano in vista di una cosa più grande: amare ed essere amato.
Madre Teresa
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 10,31-42)
In quel tempo, i Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo. Gesù rispose loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete lapidare?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Rispose loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dei? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata), a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre». Cercavano allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggì dalle loro mani. Ritornò quindi al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui si fermò. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha fatto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
Mi lascio ispirare
I farisei accusano Gesù di farsi Dio. L’accusa dei farisei a prima vista sembra sensata: quale uomo può dire di essere alla pari di Dio?
Tuttavia Gesù dà una spiegazione ben precisa del perché si dichiara figlio di Dio. Gesù compie delle opere, cioè fa delle azioni concrete, che sono di testimonianza del fatto che il Padre opera in lui. Le opere che il Signore compie, e che dunque rendono testimonianza dell’azione di Dio nella sua vita, sono le opere dell’amore, azioni d’amore che ci si rende conto trasformano e liberano le persone.
E chi sa vedere quest’amore con cuore aperto, capisce che non è un amore solo umano, non può essere frutto del piccolo sforzo di un uomo fragile. È un amore accolto e poi donato gratuitamente per i fratelli e le sorelle. E in questo trasforma l’uomo, lo rende simile a Dio. Solo chi vive in quest’amore può dire di essere figlio di Dio.
Abbiamo molti esempi concreti di persone che si sono giocate fino in fondo la vita per questo amore; anche chi non crede è costretto a riconoscere in loro qualcosa di straordinario. Sono i santi. Dai più noti ai tanti che, come ci insegna Papa Francesco, vivono una santità ordinaria, ma non meno eroica. Mamme che accudiscono figli disabili con generosità, persone che hanno il coraggio di fare scelte oneste e controcorrente in luoghi di grande disonestà, e lo fanno perché sono cristiani. Qualcuno dà la vita per questo. Certamente tutti questi possono dirsi figli di Dio.
E noi guardandoli possiamo dire di credere, come fa la folla vedendo Gesù al Giordano. Lasciamoci ispirare da questi esempi in questo tempo che si avvicina alla Pasqua.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
C’è un santo che mi colpisce particolarmente? In che cosa rappresenta un modello di vita cristiana per me?
Vedo nella mia vita quotidiana esempi concreti di santità?
Cosa mi ha dimostrato che la santità è una chiamata che tutti hanno a vivere la vita fino in fondo nell’amore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
12
Aprile
2019
La santità ordinaria dell’amore
commento di Gv 10,31-42, a cura di Daniele Ferron