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La natura dell’uomo è dunque precisamente il non essere fermo, il voler andare oltre, il tendere oltre, verso Dio. Creazione continua, continuo perfezionamento, continuo superamento di ogni limite.
Divo Barsotti
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 8,12-20)
In quel tempo, Gesù parlò [ai farisei] e disse: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera». Gesù rispose loro: «Anche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dà testimonianza di me». Gli dissero allora: «Dov’è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio». Gesù pronunziò queste parole nel luogo del tesoro, mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora venuta la sua ora.
Mi lascio ispirare
I farisei faticano, tengono gli occhi bassi e si nascondono, si impediscono di vedere la luce, si coprono il viso. Ancorati alle proprie certezze, alla legge che li ha tenuti tanto sereni fino a quel momento, chiedono a Gesù di presentare un testimone che possa confermare quello che dice, così come è scritto nel libro del Deuteronomio.
Ma la luce è lì, dice Gesù, proprio davanti al loro. Certo, anche lui sa che è un cammino che ognuno di noi ha da fare, perché il nostro cuore è fatto per questo: cercare incessantemente la sorgente a cui abbeverarsi e attingere desideri di vita piena.
Il Signore comprende le nostre fatiche e ci viene incontro: ci indica il Padre come testimone prezioso e unico che ci slega dalle certezze umane e ci immette nel suo circolo d’Amore infinito. Gesù si fa attraversare dalle nostre debolezze perché conoscendo lui possiamo conoscere il Padre e così diventare a nostra volta testimoni d’Amore.
Questa certezza autentica è il tesoro che ci viene oggi consegnato perché custodendolo possiamo seguire l’invito a confidare nel Signore con tutto il cuore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che contesto di vita mi nascondo e fatico a vedere Gesù come la luce del mondo?
Quale padre sto cercando? Che immagine ne ho?
Quando ho considerato il mio essere testimone d’Amore dono prezioso per me stesso e per gli altri?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
8
Aprile
2019
Tesoro luminoso
commento di Gv 8,12-20, a cura di Marco Ruggiero