-
Se c'è un vero desiderio, se l'oggetto del desiderio è veramente la luce, il desiderio della luce produce la luce.
Simone Weil
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 9,28-36)
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
Mi lascio ispirare
La strada si fa ripida, gravoso il carico.
La mente scruta una via di fuga, il corpo cerca sollievo,
le domande si accavallano:
ma sarà sempre così?
Fino a quando durerà il malcontento
di un giorno che, di sera in mattino,
ancora inutilmente ritorna?
Dove stiamo andando?
Arriveremo mai?
Il passo si accorcia.
Il piede si trascina per inerzia.
Il discepolo addolorato e sfinito
chiude gli occhi
e poi li riapre:
ed ecco il sole splendere
e non da lontano.
Il maestro arde di bellezza,
pura e sfolgorante.
Non sappiamo, non capiamo
ma uno squarcio di luce divina
apparso una volta
tra i letti di un ospedale,
le sbarre di una cella
o le pareti spoglie di una casa
ci permette di riprendere il cammino
con l’unica certezza che conta,
abbiamo visto lui, il Figlio.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che cosa mi tiene legato a Cristo?
Ho mai esclamato anch’io : “è bello per noi stare qui”?
Che cosa devo custodire per me, senza, per ora, poterlo comunicare ad altri?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
17
Marzo
2019
Splendore
commento di Lc 9,28-36, a cura di Stefano Corticelli SJ