Gillo Dorfles - L’orecchio-di-Dio - 1996 -
Vivi le domande ora. Forse poi, in qualche giorno lontano nel futuro, inizierai gradualmente, senza neppure accorgertene, a vivere a tuo modo nella risposta.
Rainer Maria Rilke
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 7,7-12)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono! Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».
Mi lascio ispirare
“Chiedete e vi sarà dato”. Perché questa parola al vaglio della nostra esperienza non è sempre vera? Quante volte ci è capitato di chiedere e non abbiamo ricevuto nulla? E così ci sentiamo confermati nell’immagine di un Dio lontano, che non si cura di noi. Oppure peggio, di un Dio che ci guarda come uno scienziato osserva le sue cavie nel labirinto della vita. E abbiamo la percezione di essere gettati nel mondo e abbandonati a noi stessi. Oppure, al contrario, ci accusiamo in modo arbitrario perché non sappiamo ascoltare Dio nel modo giusto.
Forse, il suo silenzio di fronte alla nostra richiesta non è indice di disinteresse, non è la prova di un’assenza. Forse, al contrario, è presenza piena, ascolto attento, è un lasciare spazio a me perché possa urlare tutto il mio disagio. È un farsi da parte perché io possa esprimere fino in fondo la mia sofferenza. Perché lui sa – ma lo sappiamo anche noi – che mentre siamo esagitati a chiedere con veemenza ciò che ci sta a cuore, non siamo in grado di ascoltarci seriamente per comprendere cosa stiamo davvero chiedendo. Quella dell’urlo è una fase necessaria della richiesta, ma non è quello il momento in cui siamo esauditi.
Quando lo sfogo è avvenuto, le acque si calmano e diventiamo più capaci di connetterci con i nostri reali bisogni. Dio sa aspettare con pazienza. In quel momento, quando rientriamo in noi stessi, scorgiamo la sua presenza discreta e non invadente che è sempre stata lì davanti a noi. Non sono i tempi di Dio a essere lunghi…
Gesù ci lascia un suggerimento preziosissimo: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”. Vuoi che gli altri ti ascoltino? Impara tu ad ascoltare per primo. Perché in quel momento ti accorgerai che tutto quello che stai chiedendo a Dio, Lui te l’ha già concesso. Allora comincerai a vivere nella sua risposta.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali situazioni la tua richiesta a Dio è stata ascoltata?
Cosa stai chiedendo con insistenza in questo momento della tua vita?
In quale fase della richiesta sei? Stai gridando o ti stai realmente ascoltando nel profondo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
14
Marzo
2019
Vivere nella risposta
commento di Mt 7,7-12, a cura di Flavio Emanuele Bottaro SJ