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Esseri umani, piante o polvere cosmica: tutti danziamo su una melodia misteriosa intonata nello spazio da un musicista invisibile.
Albert Einstein
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 4,26-34)
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Mi lascio ispirare
Come seme di senape, il tuo amore pianti in noi. Seme piccolo che affidi alle cure del nostro cuore, che sai essere terra fertile, senza che noi ne abbiamo coscienza. E tu, buon contadino, provvedi alla vita di quel semino chiaro. Fai che si radichi, che abbia la giusta luce, il giusto calore, l’acqua buona.
Te ne prendi cura, Spirito trasparente, facendo che quel piccolo seme di senape cresca in noi e con noi, in perfetta armonia. E crescendo insieme, germoglio verde e vita che tende a te, dai il via ad una danza meravigliosa tra il nostro cuore e il tuo amore in noi.
È quel piccolo seme, il più piccolo di tutti ma anche il più forte, che ci permette di vivere l’amore eternamente con gioia e leggerezza, danzando la vita sulla musica del tuo amore, guidati dalle braccia accoglienti dell’albero di senape.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale luogo della tua vita vorresti che si radicasse il seme di senape?
Quando ha sperimentato la gioia del suo germoglio?
Chi affidi alle cure dell’ombra dell’albero di senape?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
1
Febbraio
2019
La danza della senape
commento di Mc 4,26-34, a cura di Martina Pampagnin