ph. Matteo Suffritti SJ -
Al centro di questo presente
scorre l’eterno nelle cose
e se in quest’attimo tu ami
incontri Dio nella tua vita.
Gen Rosso
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 4,14-22)
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.
Mi lascio ispirare
Alcune volte ci possiamo sentire fuori luogo, a disagio. Se siamo stati lontani dal nostro paese e ritorniamo, quei luoghi dove siamo cresciuti ci possono sembrare strani, diversi. Crediamo siano legati solo al passato e invece ci possono rivelare il nostro presente e il nostro futuro. Le tradizioni, le abitudini possono rivelarci qualcosa di nuovo ed aiutarci a comprendere ancora più a fondo chi siamo, a cosa siamo chiamati, cosa stiamo vivendo nel tempo presente.
Gesù torna a Nazaret, dove era cresciuto, dove ha passato la maggior parte della sua vita. Crede che tutto sia rimasto uguale, fa ciò che ha sempre fatto: entra nella sinagoga a pregare. La parola che legge, che forse altre volte ha letto, oggi però è nuova, risuona in Lui in modo nuovo. Quella parola oggi si compie nella sua vita! Si sente pieno di Spirito, consacrato, chiamato a portare il lieto annuncio, a guarire e liberare, a proclamare la grazia di Dio.
La parola ascoltata si incarna nella sua vita, è visibile nei suoi gesti e nelle sue parole. Il nostro futuro, chi siamo, il cammino che siamo chiamati a costruire nasce dalla nostra storia, dalle nostri origini. Come Gesù siamo chiamati a scoprire come la Parola si incarna nell’oggi della nostra vita.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che occasione mi sono sentito straniero a casa mia?
Quale parola ascoltata ha oggi un sapore e un colore nuovo per me?
Con quale gesto o parola posso testimoniare oggi il mio incontro con il Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
10
Gennaio
2019
Al centro del presente
commento di Lc 4,14-22, a cura di Chiara Selvatici