La storia ci insegna che i regni fondati sul potere delle armi e sulla prevaricazione sono fragili e prima o poi crollano. Ma il regno di Dio è fondato sul suo amore e si radica nei cuori – il regno di Dio si radica nei cuori –, conferendo a chi lo accoglie pace, libertà e pienezza di vita.
Papa Francesco
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 11,11-15)
In quel tempo Gesù disse alla folla: «In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi intenda».
Mi lascio ispirare
Quanto numerosa la folla che dentro di noi ha bisogno di ascoltare, ha bisogno di una voce che gridi dicendo la verità!
Eppure la malizia del nostro cuore, il dolore del nostro tempo, la non-curanza dello spazio delle nostre relazioni, soffocano con violenza quella voce, ne recidono il messaggio e per quanto la verità-che-salva si mostri nella sua grandezza, tuttavia solo dai suoi effetti – piccoli e quasi invisibili – la si può riconoscere.
Allora una parola detta con sincerità è più grande di qualsiasi bel discorso e accettare quello che è stato diviene l’unico modo per vivere sulla via della verità quello che deve venire.
Quello che la violenza – che è in noi e fuori di noi – non potrà mai possedere è la libertà dell’accettazione del limite, che solo le piccole cose possono rivelare, come un giglio al sole, la carezza ad un bambino, due monete donate ed un tocco di pane spezzato e condiviso…
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Nella folla dei miei pensieri e delle mie emozioni, quale voce più piccola e mite posso individuare?
Cosa mi ricorda quella voce?
Quale gentilezza e delicatezza da parte mia può testimoniare la verità?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Dicembre
2018
Come brezza gentile
commento di Mt 11,11-15, a cura di Rete Loyola (Bologna)