Gratuità: la parola più scandalosa per questi tempi dominati dagli interessi, dove tutto è in vendita e troppi sono all'asta.
Marco Travaglio
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 2, 13-22)
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Mi lascio ispirare
Come è difficile, Signore, accogliere il tuo messaggio di salvezza! Siamo così abituati a competere, comprare, vendere e misurare che portiamo questa mentalità pagana anche nella nostra vita di fede. Persino le nostre preghiere e i nostri gesti di carità possono essere oggetto di scambio, sul piatto dell’esistenza. E, così, cerchiamo disperatamente di meritare il tuo amore.
Nel Vangelo di oggi ci ricordi, con gesti e parole molto forti, che la salvezza non è in vendita! Lo fai con l’ardore dell’amante che vuole strappare l’amato alle grinfie della morte. Rovesci il banco dei cambiamonete e, insieme ad esso, capovolgi la nostra idea di Dio. Non un esattore delle tasse che riscuote le somme dovute, ma un padre che offre suo figlio.
Accettare questa verità vuol dire farsi piccoli, umili; vuol dire smettere di voler controllare tutto e lasciarsi salvare; vuol dire spalancare le porte a Cristo che ci spinge verso la pienezza della vita.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa cerco dalla mia vita di fede?
Quando mi sono sentito amato, a prescindere dai miei meriti?
In che occasione questo amore, sentito come immeritato, mi ha aiutato ad uscire da una situazione difficile?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Novembre
2018
Vince chi molla!
commento di Gv 2, 13-22, a cura di Maria Pia S.