L’uomo non è che nodo di relazioni.
Antoine de Saint Exupéry
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 12,54-59)
Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: «Arriva la pioggia», e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: «Farà caldo», e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
Mi lascio ispirare
Queste parole di Gesù sono forti: risuonano nel nostro cuore come un’osservazione e un invito a guardarci. Sappiamo infatti cogliere molti aspetti di ciò che è esterno a noi; siamo spesso pronti a costruire teorie per giustificare ciò che accade intorno a noi.
Ma quanto spesso ci soffermiamo a valutare ciò che accade in noi? Quando ci troviamo in difficoltà, quando qualcosa ci tocca da vicino, è difficile, a volte doloroso, rivolgere lo sguardo dentro di noi, valutare “il nostro tempo”. Il nostro avversario è la difficoltà, davanti ad essa ci sono due possibili atteggiamenti: mettersi in gioco in prima persona, esponendo la fragilità del nostro cuore, oppure rifiutarsi di mostrare quanto di più intimo c’è in noi e rivolgersi alla legge. Ma la legge è qualcosa di esterno a noi: non guarda al cuore dell’uomo, fa giustizia senza per-dono – e senza relazione.
L’invito di Gesù è, invece, quello di rimanere nella relazione con la difficoltà e la bellezza che questo comporta. È solo nella relazione che l’Amore si manifesta, che il per-dono e la misericordia possono farsi largo, entrando nel cuore di ciascuno di noi non per giudicarci tramite formule, ma per guardare alla nostra interezza, alla purezza della nostra intenzione e al bene che desideriamo e che ci portiamo dentro anche quando non siamo in grado di lasciargli spazio.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ho preferito cercare le ragioni del mio star male/bene fuori di me, piuttosto che guardarmi dentro?
Quale ostacolo mi impedisce di mettere in gioco il mio cuore?
In che modo desidero che l'Amore del Padre sia motore delle mie azioni?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
26
Ottobre
2018
La legge del per-dono
commento di Lc 12,54-59, a cura di Pietre Vive (Roma)