Cercate di conservare sempre un lembo di cielo sopra la vostra vita.
Marcel Proust
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 1,47-51)
In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
Mi lascio ispirare
Strada rossa sotto i miei piedi, che sicuri e in pace camminano verso di te. Intorno a noi il deserto, solo un soffio di vento nel silenzio mi accompagna in questo incontro inatteso. Cammino verso di te e il cuore si colma di luce calda e gioiosa. Incrocio i tuoi occhi che racchiudono l’universo, la promessa di vita vera e non ho più dubbio: tu sei Vita per me.
Mi sorridi, mentre mi dici chi sono, come a volermi dare una prova concreta a conferma di ciò che il mio cuore sente. Come a volermi dire: fidati di me, Natanaele. Mi hai vista sotto l’albero di fichi, in attesa di vita, e ti è bastato quello sguardo di sfuggita per mandare un angelo che mi chiamasse a te, per riporre fiducia in me e amarmi, prima ancora che io ti incontrassi.
Rabbì, come posso non riconoscerti mio re e non aver fiducia nella vita che con te – in te – si spalanca come cielo immerso nella luce al di là delle nuvole? Che io possa sempre credere in Te, in quella vita che il tuo sguardo infinito eternamente dona, fede semplice e sicura come la luce al di là delle nuvole.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale angelo ti ha portato a credere?
In che luogo della mia vita avrei bisogno che il mio sguardo si ampliasse?
Quale identità ti restituisce oggi lo sguardo del Signore? Chi sei ai suoi occhi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
29
Settembre
2018
Come la luce al di là delle nuvole
commento di Gv 1,47-51, a cura di Martina Pampagnin