La terra, o contadino,
non ha tradito: né alcuno
ancor può dire cosa maturi
la terra domani.
David Maria Turoldo, Non più disperate preghiere
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 8,4-15)
In quel tempo, poiché una gran folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità. Un’altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono. Un’altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per intendere, intenda!». I suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perchè vedendo non vedano e udendo non intendano. Il significato della parabola è questo: Il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e così siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell’ora della tentazione vengono meno. Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione. Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza».
Mi lascio ispirare
Gesù sceglie di paragonare la Parola di Dio a un seme: una cosa minuscola, fragile, trascurabile, ma che ha dentro di sé tutta la forza irruenta della vita che vuole germogliare. A volte, Dio entra nella nostra vita così: con parole, incontri, gesti semplici che lasciati crescere rivelano la bellezza e la potenza di un Amore che non riuscivamo neanche a immaginare.
Di cosa ha bisogno, allora, questo seme per crescere? Non della strada, dove tutto scorre e non c’è il tempo di fermarsi; non delle pietre, che con la loro durezza congelano anche gli entusiasmi; non dei rovi, pronti a farci soffocare in una selva di pensieri e pre-occupazioni.
Quello di cui ha bisogno il seme è soprattutto un cuore in grado di ascoltare: un cuore aperto, accogliente verso l’Altro e quindi verso l’altro, libero da pregiudizi e preconcetti; un cuore che si sappia mettere in gioco, che accolga il rischio di lasciarsi interrogare, che sappia dare più spazio alla fiducia che alla paura. Un cuore che sia terra aperta al sole che la illumina e alla pioggia che la irriga, senza pretendere di controllare la crescita del seme, senza la fretta di volere la pianta già matura, ma che lo custodisca con perseveranza.
La stessa perseveranza del Seminatore che continua a gettare il suo seme, giorno dopo giorno, senza paura di sprecarlo per farci terra fertile.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali sono la strada, le pietre, i rovi, le chiusure che non ti permettono di accogliere il seme?
Riesci a essere paziente e fiducioso nell’azione della Grazia o pretendi di essere tu il sole e l’acqua che fanno crescere la pianta?
Dove senti che il Signore ti sta facendo terra fertile? Dove ti invita a perseverare?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
22
Settembre
2018
Resta in ascolto
commento di Lc 8,4-15, a cura di Caterina Rapini