La Bibbia ci dice di amare il nostro prossimo, e anche di amare i nostri nemici; probabilmente perché di solito si tratta delle stesse persone.
G.K. Chesterton
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 6,27-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Mi lascio ispirare
Il nemico, che è anche in tutti noi, è solito alzare la voce, screditare la vera identità di Dio manipolando il prossimo, in forza di una verità anche dottrinale-religiosa necrotizzata o politicamente ideologizzata ma senza vita. Giudica e scredita chi invece ha il metro dell’amore misericordioso e onora così il precetto evangelico dell’amore.
Qualsiasi confronto con il “nemico” necessita di una conversione personale, che mette in questione la qualità del mio seguire Gesù e del mio accogliere il prossimo; mette in questione cioè la possibilità di riconoscere creativamente a chi sbaglia un’occasione sempre nuova nel ricominciare il cammino senza il peso di etichette.
Alla scuola di Gesù si impara a lasciare i varchi relazionali dell’umano aperti senza chiuderli per ripicca, antipatia, paura o risentimento, sperimentando sulla propria pelle il significato del passaggio attraverso un varco relazionale umanamente aperto. Si impara dunque a trasgredire il male con il bene, a sorprendere il nemico con la propria libertà, a non rispondere al torto ricevuto con un altro torto, a donare ciò che ha ricevuto: il bene.
Federico Pelicon SJ
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Chi è e dov’è il mio nemico?
Amare il mio nemico cosa significa nel mio vissuto? Ci credo, mi fido della Parola o diffido?
Quale gesto mi riconduce all’amore del Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Settembre
2018
Trasgredisci il male col bene!
commento di Lc 6,27-38, a cura di Rete Loyola (Bologna)