«Umano, troppo umano. Questo titolo celebre di Nietzsche può benissimo definire l’evento Gesù Cristo… Gesù ci scandalizza ancora oggi. La sua kenosi – il suo abbassamento – sfida perennemente le nostre idee sull’Altissimo. È scandaloso l’Eterno che abbraccia il limite, la Parola che riveste il silenzio, lo Spirito che diventa carne. È umano, troppo umano!»
Robert Cheaib
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 4,31-37)
In quel tempo, Gesù discese a Cafarnao, una città della Galilea, e il sabato ammaestrava la gente. Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché parlava con autorità. Nella sinagoga c’era un uomo con un demonio immondo e cominciò a gridare forte: «Basta! Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene chi sei: il Santo di Dio!». Gesù gli intimò: «Taci, esci da costui!». E il demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da paura e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno?». E si diffondeva la fama di lui in tutta la regione.
Mi lascio ispirare
Dio salva e scende nella profondità del cuore, nel tempo del riposo, quello che a volte c’è per ascoltare la musica, per guardare il colore del cielo e delle foglie, le gesta dei bambini in giro, per sfiorare le lenzuola fresche di bucato e per assaporare una buona pietanza, quel momento in cui si può cogliere l’odore dell’aria mattutina… Egli parla.
La sua parola è ed ha tatto, la puoi riconoscere quando ti senti chiaramente sfiorare.
Lo spirito di divisione e di menzogna invece condanna e riconoscendo questo tocco come sacro spinge con forza a censurarlo e ad ignorarlo, per convincerci che tutto non funziona, che niente va bene, che mai saremo amati per quello che siamo, che sempre dobbiamo lottare per la salvezza e per la vita: tutte frottole!
La verità si fa strada sola, la possiamo trovare nella bellezza sottile che nutre intimamente, che mette a tacere con delicatezza la paura che ci sbatte dentro, toccando, dando vita e libertà a ciò che in noi il giudizio e le definizioni hanno reso duro e morto.
È il momento buono per attivare i sensi e cogliere il senso.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali odori, colori, sapori, suoni e quale contatto ti ricordano libertà e verità?
Attraverso quale delicatezza e chiarezza la voce di Dio oggi ti parla? Quali desideri nascono in te?
Quale divisione e quale definizione possono essere messe a tacere oggi dal tocco ristoratore di Dio che salva?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
4
Settembre
2018
Non temere alcun male, sono con te.
commento di Lc 4,31-37, a cura di Mounira Abdelhamid Serra