But I still haven’t found what I’m looking for!
U2
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 19, 16-22)
In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!».
Mi lascio ispirare
Un tale come tanti, come me, che ha scalato la montagna più alta, ha corso attraverso campi solo per stare con Lui. Ha corso e strisciato chissà per quali sentieri, ha scalato i muri di chissà quali città, solo per stare con lui. Un tale come tanti, con un desiderio ardente, un cercatore di una parola che mondi possa aprire. Eppure, giunto finalmente alla meta di tanto cercare non trova quello che cercava, sebbene di fronte a lui.
Si corre un rischio, nel chiedere a Dio: quello di essere ascoltati!
Lui risponde sempre, colma la nostra sete di vita, ma lo fa a modo suo. Non c’è bisogno di baciare dolci labbra, parlare la lingua degli angeli o addirittura tenere per mano un diavolo. Basta solo chiedere!
E la risposta non sta solo in una vita moralmente ineccepibile. La morale non basta. Quello che cerco è una relazione, una persona che riempia il vuoto di vita che è in me. E la ricerca non finisce mai, è un continuo andare dietro, un incessante seguire l’Uomo che cammina.
La felicità che quel tale cerca non sta nel possesso. La felicità sta nello spogliarsi. Il buono da fare è nel camminare, nel portarsi nient’altro, nel viaggio della vita, che quel desiderio potente e prepotente di pienezza che trova risposta sempre più in là. Tutto il resto appesantisce, intristisce. Porta “in direzione ostinata e contraria” ai miei desideri più profondi. Gesù invece libera dai falsi desideri e si mette a camminare con me. Così libero, posso dare un nome a quei desideri. E andando scopro che la risposta è nel mio compagno di viaggio.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Qual è il nome del desiderio che mi abita?
Quale ricerca mi muove?
Continuo ad andare dietro a Gesù anche quando le sue risposte mi spiazzano e mi chiedono di
smuovermi dalla mia vita accomodata?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Agosto
2018
Corri il rischio di essere ascoltato!
commento di Mt 19, 16-22, a cura di Michele Papaluca SJ