Il Signore ha avuto pietà di me e mi ha rivelato che la più alta attività dell’uomo e la sua maturità consistono anziché nella ricerca di un ideale, per quanto nobile e santo, nell’accettare con gioia la realtà, tutta la realtà.
San Francesco di Assisi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 19,3-12)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne”? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?». Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio». Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».
Mi lascio ispirare
Nel bel mezzo dell’estate ci fermiamo a guardare i nostri sogni irrealizzati. Sono immensi, mentre la vita che conduciamo appare tanto piccola. A volte, Padre, ci viene da disprezzarla. Proviamo allora a ripercorrere la trama degli eventi che l’hanno formata, per disfarla e tesserla da capo. Passeremmo ore in questo esercizio, inseguendo sogni di grandezza e di felicità. Non riusciamo a tornare al quotidiano senza un senso di frustrazione. Segno di debolezza?
Eppure quando accettiamo che vi sia uno scarto tra l’ideale e il reale, quando lo assumiamo come parte della nostra condizione, allora tante rigidità del cuore si sciolgono. Ci guardiamo con tenerezza, come un’opera mutila e proprio per questo ancor più bella, che il Signore impiega nella costruzione del suo Regno.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che cosa significa, per me, scegliere?
A che cosa serve guardare al passato?
Qual è l’opera più bella che Dio ha compiuto nella mia vita?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
17
Agosto
2018
Opera mutila
commento di Mt 19,3-12, a cura di Stefano Corticelli SJ