Ciascuno è ciò che ama.
Ami la terra? Sarai terra.
Ami Dio? Dovrei concludere: tu sarai Dio.
Sant’Agostino
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 8,28-34)
In quel tempo, giunto Gesù all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?». A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque. I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.
Mi lascio ispirare
Uscendo dai nostri sepolcri, da quei luoghi di non vita in cui cadiamo quando smettiamo di muoverci nell’amore e verso l’amore, ci si srotolano davanti vie diverse – e tutte passano sotto l’occhio vigile del Signore. Cambia soltanto il nostro sguardo verso di lui: possiamo corrergli incontro con la gratitudine dei figli amati o gettargli addosso la rabbia e la frustrazione delle nostre tenebre.
Il dolore offusca la vista, getta nel buio memoria, volontà, intelletto: restano soltanto rabbiose domande di senso e aspre recriminazioni. Cosa vuole da noi questo Signore che permette le tenebre, perché ci rivolge la parola questo Dio che ammette il male, che consente il dolore? Perché ci tormenta con promesse di vita, quando la morte sembra abitare ogni spazio dei nostri giorni?
A queste domande il Signore risponde adempiendo ai nostri desideri più intimi, perché è in fondo al cuore che risiede la nostra alleanza con lui, lì che la sua volontà si fa complice delle nostre attese. Attenzione ai desideri, dunque: il Signore dà a chi domanda. Dio ci offre la libertà di adempiere alla nostra più intima identità: se è ai porci che guardiamo, ai porci che miriamo, è lì che la sua mano ferma ci sospinge.
Se scegliamo la morte per paura della vita, è attraverso la morte che il Signore ci mostra la possibilità della vita. Egli sfrutta esattamente gli strumenti che gli offriamo, passa attraverso le crepe dei nostri desideri e di lì irrompe nella nostra esistenza, piegando anche la morte, facendo anche la morte strumento di vita.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Da che sepolcro posso dire di essere uscito?
Quando mi sono sentito arrabbiato con Dio?
Qual è il desiderio del mio cuore, oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
4
Luglio
2018
Sei quel che desideri!
commento di Mt 8,28-34, a cura di Verena M.