È proprio dello spirito cattivo rimordere, rattristare, porre difficoltà e turbare con false ragioni, per impedire di andare avanti; invece è proprio dello spirito buono dare coraggio ed energie, consolazioni e lacrime, ispirazioni e serenità, diminuendo e rimovendo ogni difficoltà, per andare avanti nella via del bene.
S. Ignazio di Loyola
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 8, 18-22)
In quel tempo, Gesù vedendo una gran folla intorno a sé, ordinò di passare all’altra riva. Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». E un altro dei discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andar prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti».
Mi lascio ispirare
Una tensione continua tra il fascino della libertà e della forza del figlio dell’uomo e gli scrupoli che incatenano la vita.
Non c’è modo più onesto di amare e di lasciarsi amare di quello di Gesù: essere liberi e salvi, essere amati vuol dire rinunciare alla pace per amore, uscire fuori da se stessi per l’altro, smettere di essere comodi, di avere aspettative, nel senso di aspettarsi qualcosa dall’altro. D’altra parte essere liberi e salvi, amare e vivere vuol dire lasciare con risoluzione tutto ciò che blocca il cammino, ciò che rattrista il cuore e che costringe ad avere il capo torto verso il passato, una sorta di torcicollo che costringe ad una visuale statica, de-finita, parziale.
Chiamati a non temere, oggi bisogna levare lo sguardo al cielo e facendo memoria della piccolezza che è la nostra vita, riposare lo sguardo sul mondo e ri-cominciare a camminare consapevoli della direzione di uno sguardo più ampio, mite ma deciso, sicuro di un amore più grande del quale ogni essere umano fa parte.
L’ascolto della voce che ci mostra un orizzonte di ampio respiro è quella che libera cambiando il corso della storia.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa incatena il mio sguardo al passato?
In cosa avrei bisogno di un nuovo orizzonte?
Quando ho saputo scegliere la vera libertà?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
2
Luglio
2018
Libera il mio piede dal laccio
commento di Mt 8, 18-22, a cura di Mounira Abdelhamid Serra