E quando si apre
la porta del cuore
ricordo il tuo nome
sei parte di me
Radiodervish
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 7, 1-5)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
Mi lascio ispirare
Il nostro giudizio si attiva, nella maggior parte dei casi, in seguito a un senso di divisione che viviamo in relazione a una determinata situazione, azione o posizione.
Gesù guarda nel fondo del suo cuore e nel cuore di ogni essere umano e ci fa partecipi di un modo diverso di vivere il giudizio, portando la nostra percezione a superare quel senso di divisione, per vivere un giudizio libero e giusto, secondo lo sguardo completo di Dio.
Un invito chiaro a comprendere, un monito semplice da tenere presente: la misura che possiamo utilizzare noi esseri umani è quello che siamo nella nostra individualità; se siamo frammentati, il nostro giudizio sarà parziale, comunque errato, per questo ipocrita, carente di certezza, senza una piena spiegazione, insufficiente, sfalsato.
Il passo in più nella verità, che solo lo Spirito d’amore di Gesù riesce a insegnare, è l’onestà verso noi stessi, la misericordia verso le nostre fragilità, il superamento delle crepe che ci frammentano. Così ci viene consegnata la giusta visione e comprensione dei limiti degli altri e delle situazioni che incontriamo. La luce del nostro sguardo non è in quello che vediamo o non vediamo, ma è nel liberare il cuore dal giudizio di parte, trovando il bene superiore attraverso il desiderio di ricevere il perdono, di imparare a chiederlo e quindi a saperlo donare.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa muove il mio giudizio?
Quali divisioni mi porto dentro?
Quando ho gustato il perdono ed ho potuto vedere diversamente me stesso e gli altri?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
25
Giugno
2018
In fondo ai tuoi occhi rinasce la storia
commento di Mt 7, 1-5, a cura di Mounira Abdelhamid Serra