L'uomo è una creatura fatta di desiderio, e il desiderio è trascendenza: ci mette in relazione con il tutto.
Mary Ann Glendon
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5, 27 – 32)
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Mi lascio ispirare
Uno sguardo “oltre”. È ciò che qui propone Gesù, dopo le beatitudini, quasi ad esplicitarle: “sei veramente beato se…” E non è solo un “oltre” rispetto ai comandamenti, ma uno sguardo all’insieme dei comandamenti stessi. Perché il “non desiderare” in realtà fa già parte del Decalogo; ma quando mai gli si dà la stessa importanza di altri comandamenti? E allora Gesù, al di là di un “oltre” che chiama in causa le intenzioni, chiama in causa l’intera legge, che già in sé ha questo confronto con se stessi, e non solo con le azioni che mettiamo in opera.
Il risultato è una richiesta profonda, forte, integrale, di autenticità. Si è seguaci di Gesù con tutti noi stessi. Perché ogni modalità di seguire la legge che lascia fuori qualche parte dell’umano, o che si fermi al puro fatto, senza interrogarsi sulla catena di desideri che lo precedono, in realtà non è autentica. Lo si segue certo nei fatti, ma anche nelle intenzioni, anche in quegli sguardi, desideri, sensazioni, che in un qualche modo “certificano” dall’interno che lui è proprio il Signore della mia vita, che voglio seguire, amare, e per il quale mi voglio spendere verso gli altri.
Ovviamente questa richiesta esplicita di Gesù non è banale: ma quando mai è stato banale quel che lui ci propone?
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa desidero dal profondo del cuore, in questo momento della mia vita?
Quando ho sentito di aver davvero messo tutto me stesso nella sequela di Cristo?
In che occasione mi sono accontentato di “seguire una legge” senza interrogarmi sulla qualità del desiderio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
15
Giugno
2018
L’autenticità del desiderio
commento di Mt 5, 27 – 32, a cura di Lino Dan SJ