Bisogna lasciare a Dio il beneficio del dubbio.
Sacha Guitry
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc, 10, 28-31)
In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva gia al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».
Mi lascio ispirare
Oggi ci fermiamo sull’incontro tra Pietro, umano, dubbioso, limitato, fragile e Gesù, divino, accogliente, fiducioso. Pietro fa fatica a continuare il cammino iniziato mesi fa, è deluso di non vedere ancora i frutti del campo seminato, forse non capisce quello che Gesù sta insegnando a lui e agli altri undici.. Allora Pietro si fa portavoce di ciò che ognuno portava nel cuore. “Signore, noi non abbiamo più niente e in questo momento ci sentiamo fregati. Sembra che abbiamo fatto la scelta sbagliata e non sappiamo più perché siamo qui.”
Gesù, saldo e amorevole gli risponde: “Fidati di me: tribolazioni e sconforto non vogliono dire che hai sbagliato scelta, no. Non è perché non vedi i frutti che la mietitura non è stata abbondante. Anzi, apri gli occhi, guarda ciò che la vita, ciò che il Padre ti ha regalato per oggi. Fidati di Lui e del suo amore immenso per te. E poi guarda oltre. Guarda la meta, non solo il cammino di oggi. Guarda verso l’alto, verso la lontananza, con la sicurezza di essere amato e di avere il diritto di gioire della vita.”
Gesù ci dà questa certezza: una vita eterna è possibile, da oggi in poi, una vita che non finisce di spargere amore, luce, gioia e pace. Più ne sperimentiamo la bellezza, più ci sentiamo vivi e viventi. I raggi di quest’energia condivisa e moltiplicata da e per gli altri, ci nutrono nei momenti di fatica.
Questo è il nostro paradiso: da schiavi della paura e del dubbio diventiamo liberi di muoverci, di camminare e di ballare, senza guardare più né al guadagno né al primo posto.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Oggi quale momento fraterno ho vissuto e in che modo mi sono lasciato amare dalle persone che mi stanno accanto?
Quale campo mi è stato affidato all'improvviso e quali frutti posso raccogliere ?
Come vorrei vivere la buona notizia, il Vangelo, in questo giorno? Mi sento pronto ad accettare l'invito di Gesù a seguirlo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
29
Maggio
2018
Goditi il presente che ti è regalato e fidati per il futuro
commento di Mc, 10, 28-31, a cura di Virginie Kubler