La misura dell’amore è amare senza misura.
Agostino d’Ippona
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 21,15-19)
In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Mi lascio ispirare
Amare Gesù è accogliere lo scandalo dell’offerta continua, scegliere di abbracciare la causa della mancanza di misura. Attingere ad un cuore che allargato da Dio si fa senza fondo e si dona senza fine è partecipare ad un progetto d’amore che ti vede protagonista.
Non basta però il tepore di generiche buone intenzioni, non basta dirsi che tutto sommato si sta agendo per il bene: l’amore ti stana bersagliandoti di domande che ti chiamano alla verità senza riserve, senza compromessi, cui pian piano, come Pietro, impari a rispondere senza maschere.
Mentre cammini per le strade della tua vita, sei chiamato a rispondergli, perché seguirlo ora diventa questione di coraggio di scegliere, di coraggio di mettersi in gioco per potere amare sino in fondo, coraggio di offrirsi con fiducia al suo progetto per te. Coraggio, d’altronde, non è poi che aver cuore e metterlo fino in fondo in quel che scegli ogni giorno.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che circostanza ti sei sentito tiepido?
In che modo risuonano nel tuo cuore le domande incalzanti di Gesù? Cosa chiede a te, oggi?
In che luogo oggi sei chiamato a seguirlo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Maggio
2018
Chiamati ad amare
commento di Gv 21,15-19, a cura di Verena M.