Prendere la decisione di avere un figlio è importante. E’ decidere di avere per sempre il tuo cuore in giro al di fuori del corpo.
Elizabeth Stone
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 14,1-6)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
Mi lascio ispirare
Mostraci il Padre e ci basta! E’ la richiesta di Filippo. Per la prima volta, un apostolo si riferisce a Dio chiamandolo Padre. E’ una professione di fede verso Dio, come pure verso Gesù. Verso Dio, perché Filippo comincia a scorgere il suo volto di Padre; verso Gesù, perché riconosce la sua autorità e si fida di lui nell’osare appellare Dio come Padre. E’ una professione di fede audace e sincera perché Filippo porta alla scoperta il suo desiderio ultimo.
“E ci basta”, come a dire che oltre quello non c’è altro che possiamo chiedere. Anche in noi a volte fiorisce questo desiderio in modo genuino e spontaneo. Anche noi a volte abbiamo la sensazione che vedere Dio come Padre sarebbe il massimo che possiamo sperare.
Gesù riprende Filippo non per sgridarlo, bensì per rilanciare il suo desiderio, per spingerlo ancora oltre. Perché dire Padre è un ancora troppo generico e ambiguo. Dio è Padre così come si mostra nella vita di Gesù. Le sue opere rivelano la paternità di Dio. A Dio non basta essere chiamato Padre per il gusto di esserlo in se stesso. A lui preme che noi figli comprendiamo che Lui è Padre perché ci ha donato lo stesso potere che Lui possiede, proprio come l’ha donato a Gesù.
Gesù è il Figlio da cui impariamo a esercitare questo potere: fare nuove tutte le cose. Riportare vita lì dove la vita si è spenta. Rincuorare, ri-animare, guarire. Riconnettere, riconciliare, ricucire. Chiedere nel suo nome significa liberare questo potere, lasciare che il Padre diventi, attraverso di noi, Padre di tutta l’umanità.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa significa per te "vedere il Padre"?
In quali occasioni hai sentito passare attraverso di te il potere di far nuove tutte le cose?
Cosa chiedo oggi nel nome di Gesù?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Aprile
2018
Tale Padre, tale Figlio!
commento di Gv 14,1-6, a cura di Flavio Emanuele Bottaro SJ