Il senso della vita è quello di trovare il vostro dono. Lo scopo della vita è quello di regalarlo.
Pablo Picasso
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 6,60-69)
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Mi lascio ispirare
“Lo Spirito dà la vita, la carne non giova a nulla”: il vocabolario giovanneo non è lo stesso che usiamo oggi. Noi occidentali, tendiamo a ridurre lo spirito e la carne a semplici parti dell’uomo. Da questo, il testo di oggi ci indurrebbe a pensare che si debba privilegiare una parte a scapito dell’altra. Spirito e carne sono due modi di vedere l’uomo, di concepire il suo modo di essere nel mondo. La carne considera l’uomo come insieme di bisogni fisiologici, istinti primordiali, pulsioni oscure che governano la vita. Guardare l’uomo come carne significa comprenderlo nella sua dimensione animale. Lo Spirito apre invece a uno sguardo sull’uomo che riconosce e integra la carne come dimensione ineliminabile ma riconosce allo stesso tempo lo slancio verso una dimensione trascendente, che va oltre i propri bisogni.
La diversa visione dell’uomo non è solo una questione accademica. Ha a che fare con l’orizzonte di senso con cui noi viviamo la nostra vita. Se ci concepiamo come carne, tenderemo a vivere la nostra vita come soddisfacimento dei nostri bisogni. Ovvero centrati su noi stessi, sulle nostre esigenze, sulle nostre priorità. I bisogni si confondono con i desideri. Se ci concepiamo come Spirito, vivremo l’anelito a prendersi cura dei nostri bisogni personali per trascenderli e scoprire che il senso della nostra vita è legato alla comunità umana di cui facciamo parte. E che siamo chiamati a contribuire a migliorarla umanizzandola sempre più. E ciò che ci umanizza è la qualità delle relazioni che instauriamo.
Forse i discepoli non hanno capito molto quello che Gesù voleva dire loro. Una sola cosa sanno: che lui vive quello che dice. Quindi basterà vederlo all’opera fino alla fine per imparare la lezione…
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
E tu, come concepisci la tua vita, spirito o carne?
Quali sono i bisogni che tendi ad assolutizzare, pretendendo che gli altri intorno a te li soddisfino?
Qual è l'orizzonte di senso che intravedi nella tua vita?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
21
Aprile
2018
Oltre il proprio ombelico
commento di Gv 6,60-69, a cura di Flavio Emanuele Bottaro SJ