Non c’è nessuno così ricco che non abbia bisogno di ricevere, nessuno così povero che non abbia qualcosa da dare.
don Oreste Benzi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 3,31-36)
Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero. Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio incombe su di lui».
Mi lascio ispirare
Le parole di Giovanni in seguito a una discussione con un giudeo sulla purificazione sono per lui occasione per professare la sua fede. E contemporaneamente apre uno squarcio di eternità, permettendo a noi di vedere oltre le cose visibili. Attraverso il suo sguardo, possiamo riconoscere il Figlio, all’opera nella redenzione dell’umanità, che si dona totalmente per garantirci la vita eterna.
Giovanni attesta la veridicità di Dio riconoscendo l’origine divina di Gesù. Coglie la sua venuta come dono da sempre atteso e sperimenta al contempo, la nostra fatica ad accoglierlo. In lui vede il compimento delle scritture. In noi avverte la resistenza che poniamo nell’accogliere una salvezza che ci viene donata senza condizione.
In effetti, la nostra difficoltà di fronte a Dio è proprio quella di accettare l’offerta del suo gesto salvifico perché lo riteniamo “troppo” gratuito e “troppo” sprecato. Perché ci riteniamo “troppo” indegni. O forse “troppo” presuntuosi per riconoscere che non possiamo salvarci da soli. Per correggere questo “troppo” ci facciamo la nostra immagine di un Dio che pretende da noi una purificazione. Così la salvezza diventa merce di scambio e noi siamo più tranquilli. Perché finalmente la salvezza diventa qualcosa da meritare. E questo ci viene facile. Chi di noi non è cresciuto con l’idea di doversi meritare amore, stima, rispetto?
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Dal Dio in cui credo al Dio di Gesù Cristo: qual è la differenza?
Quali persone, come Giovanni, hanno aperto davanti a me uno squarcio di eternità?
Quali resistenze oppongo di fronte alla salvezza che mi viene offerta gratuitamente?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
12
Aprile
2018
Quando “troppo” è troppo!
commento di Gv 3,31-36, a cura di Flavio Emanuele Bottaro SJ