Ed è in certi sguardi che s’intravede l’infinito.
Franco Battiato
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 20,11-18)
In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
Mi lascio ispirare
Una donna vestita di bianco, col capo coperto da un velo, cammina scalza, tremante e vuota fuori dal sepolcro buio, che sa di terra umida. C’è solo dolore nel suo cuore perché quegli occhi pieni d’amore che la guardavano ogni giorno non ci sono più. Troppo forte quell’amore, troppo grande quel dolore. Tra singhiozzi silenziosi, si lascia cadere alla porta del sepolcro e chiude gli occhi, lasciando che quell’amore ricevuto e dato si versi fino all’ultima lacrima. Fino alla croce e anche dopo: ritroverà il corpo del Signore e lo porterà lei, tra le sue braccia, al sepolcro, perché l’amore è più forte di qualsiasi cosa. Ma dove cercare? Non c’è più. Nel silenzio dell’alba, un passo sulla terra ghiaiosa, suono di piedi leggeri che si fermano davanti a lei, in ginocchio. Poi una voce tanto dolce e semplice la chiama per nome e illumina e scalda il suo cuore. Maria apre gli occhi, senza parole che possano dar voce a ciò che sente nel cuore, e trova davanti a sé proprio quello sguardo d’amore senza fine tanto forte che pensava di aver perso. Quello sguardo le riempie il cuore di vita e gioia, di amore puro che eternamente si dà. E Gesù sorride di fronte alla bellezza di quegli occhi di donna che amano senza misura e sanno di vita vera. Abbracciando la donna con quello sguardo d’amore che tutto illumina e sorridendo teneramente, invia Maria, colma di gioia e luce, ad annunciare la sua resurrezione, il suo essere per sempre con noi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come ti senti di fronte al sepolcro vuoto?
Quando hai sperimentato lo sguardo d’amore del Signore su di te?
Dove vorresti portare con gioia la notizia della resurrezione?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Aprile
2018
Gli occhi dell’amore
commento di Gv 20,11-18, a cura di Martina Pampagnin