In quel sorriso c’era il segno di tutto quello che stavo cercando.”
Alessandro D’Avenia
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 11,45-56)
In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro], credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto. Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli. Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».
Mi lascio ispirare
Gesù cammina lungo le strade delle nostre vite, scalzo e in punta di piedi, luminoso e vero. Passa e lascia le impronte dei suoi piedi, segni del suo amore forte e profondo, di quell’amore che profuma di donarsi senza misura, ma la cui verità fa paura perché è difficile da capire. Come si può amare così tanto e senza limiti?
Quanta paura fa sentirsi amare tanto profondamente da vivere con pienezza l’ipotesi di morire per l’altro? Sentirsi amati di un amore al di là dell’uomo, è certo qualcosa di sconvolgente e incomprensibile per noi. Gesù sente tutto questo e sorride, continuando a camminare lontano dal sinedrio e dalla folla. Si ferma alle porte di un deserto di terra rossa, inondato d’oro e preziosità per il sole caldo del tramonto di fronte a sé.
Chiude gli occhi, si lascia riempire dai mille sguardi che da lontano lo cercano, dalle parole di Caifa, e sempre col sorriso in volto inizia a camminare nella sabbia calda, circondato dalla luce del Padre e dall’amore silenzioso dei discepoli, in attesa di donarsi per amore nostro. Occhi e vite in attesa dell’Amore pieno e senza confini del Padre riempiono il suo cuore di quell’amore sovrumano che solo dà vita.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Dove hai riconosciuto l’impronta del Signore nella tua vita?
Come affronti l’attesa della Pasqua?
Cosa nasce nel tuo cuore di fronte all’Amore sovraumano del Padre per te?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
24
Marzo
2018
I passi dell’amore
commento di Gv 11,45-56, a cura di Martina Pampagnin