Che cosa misera è l'umanità se non si sa elevare oltre l'umano!
Lucio Anneo Seneca
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,17-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Mi lascio ispirare
Dobbiamo ammetterlo: osservare la legge non ci viene spontaneo. Il nostro contesto culturale ci consegna una percezione negativa della legge: abbiamo sempre l’impressione che per sottostare alla legge dobbiamo sacrificare un frammento della nostra libertà personale.
Eppure la legge rappresenta il riconoscimento che la mia libertà non può comprendersi come totale volontà di autoaffermarsi a scapito degli altri. Ecco perché non può essere abolita.
Il compimento di cui parla Gesù non è l’osservanza minuziosa di ciò che bisogna fare o bisogna evitare. Il compimento che lui porta è ciò che rende l’umanità capace di evolvere e ritrovare la sua origine divina. Perché il compimento di Gesù non è una modalità di osservare la legge. È l’amore che la trasfigura radicalmente, rendendola essa stessa amore. È in nome di quella legge che il suo amore si consuma sulla croce. Le catene vengono spezzate e il cuore dell’uomo viene liberato dalla logica del dovere e diventa capace di spendersi per l’altro nella gioia.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale rapporto ho con la legge?
Come concepisco il mio esercizio della libertà?
Mi è mai capitato di sacrificare la mia libertà nel nome dell'amore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
7
Marzo
2018
Catene spezzate
commento di Mt 5,17-19, a cura di Flavio Emanuele Bottaro SJ