Digiunare da tutto, ma mai dall’Amore.
(Don Dino Pirri)
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 9,14-15)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».
Mi lascio ispirare
Il vero senso del mangiare è una festa di nozze: se c’è lo sposo, se cioè ci sono nella mia vita relazioni sane, di scambio d’amore, di responsabilità allora il mio mangiare non corre il rischio di diventare un riempitivo, una dipendenza, un idolo. Se lo sposo mi viene tolto, cioè se vivo male le relazioni fondamentali della mia vita, se ho bisogno di “riempirmi” di tante cose, anche di tante relazioni ed esperienze, per stordirmi e per sentirmi “sazio” allora c’è qualcosa che non va.
Il digiuno è un potente promotore di senso: praticandolo consapevolmente e adeguatamente ci mettiamo alla ricerca del nostro posto tra le cose (l’aspetto materiale del cibo) e tra le relazioni (l’aspetto simbolico del mangiare).
Il Signore mi chiede di confrontarmi col digiuno, per poter discernere, per mettere in ordine, per imparare a dire al mio Creatore: “non voglio sostituirti con niente e nessuno”.
Digiuno per imparare a mangiare meglio! Digiuno per far diventare la mia vita una festa di nozze.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che rapporto ho con il digiuno, con il cibo e con il mangiare? Sono grato al Creatore che alimenta la mia vita?
Sento che lo sposo è con me, con noi? Sento dentro di me che la realtà che vivo mi chiama all’amore sponsale (di unione, di relazione matura e feconda)?
A volte lo sposo ci viene tolto: come vivo le situazioni di solitudine (magari forzata), di frustrazione, di carenza di relazioni significative?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Febbraio
2018
Pane, amore e …
commento di Mt 9,14-15, a cura di Andrea Piccolo SJ