Ma l’unico pericolo che sento veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente.
Fango, Jovanotti
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 6,1-6)
Gesù venne nella sua patria e i discepoli lo seguirono. Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E non vi poté operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù andava attorno per i villaggi, insegnando.
Mi lascio ispirare
Un torrente di sentimenti: rimanevano stupiti, si scandalizzavano e Gesù si meravigliava.
Sono i tipici “passaggi” di chi si lascia toccare dalla Parola, ai tempi antichi e ai tempi nostri: al tempo dell’incontro con Gesù, Parola di Dio vivente!
La grazia è lasciarsi toccare, il peccato è rimanere nell’indifferenza e nella distanza. Anche un sentimento apparentemente negativo come lo scandalizzarsi può diventare un’occasione perché ti rivela dove sei e, quindi, a partire da dove ti puoi muovere verso la vita. Ma se non senti niente, se la Parola non suscita in te una reazione “dentro”, come fai a sapere dove ti collochi?
Forse questa anestesia, questo non sentire, per noi, dipende da un’assuefazione: non posso incontrare Gesù, Buona Notizia, se sono già abituato a lui, se credo di conoscerlo, se ho già le mie precomprensioni nei suoi confronti. È “il carpentiere, il figlio di Maria” e per questo lo avverto come familiare. Purtroppo questa familiarità, anziché allargare, chiude la possibilità di conoscerlo veramente. Almeno quelli si scandalizzano per questo, noi rimaniamo indifferenti!
Chiedo la grazia di scandalizzarmi di Gesù, chissà che questo non diventi una Buona Notizia per me!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando mi sono meravigliato dell’azione di Dio nella mia vita?
Cosa mi impedisce un contatto autentico con il Signore?
In che luogo vorrei che Gesù entrasse per portarmi meraviglia?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
31
Gennaio
2018
Lasciati stupire!
commento di Mc 6,1-6, a cura di Stefano Titta SJ